Clauiano

Clauiano è uno dei borghi rurali più interessanti della pianura friulana. La sua origine risale al periodo medioevale, anche se la zona era abitata in epoca romana. Ne sono testimonianza i ritrovamenti di macerie romane, appartenenti ad un insediamento imprecisato, rinvenuti nei pressi della chiesa di San Marco.

piazza La chiesa di San Marco ha origini paleocristiane ed è ubicata ad est del borgo, nelle vicinanze di un’antica strada che da Cividale conduceva ad Aquileia. Questa importante via di comunicazione è citata in un catastico del secolo XVIII del convento della Beata Vergine delle Grazie di Udine, in cui è descritta una strada consortile, detta via d’Aquileia, ubicata nei pressi della chiesa di San Marco. Il tracciato dell’antica strada romana è graficamente rappresentato da Amelio Tagliaferri nel terzo volume sui "Coloni e legionari Romani nel Friuli Celtico"

Dai documenti storici siamo a conoscenza che nel 1299, nei pressi della villa di San Marco, si tenne un’adunanza di friulani nella quale intervenne Pietro, gastaldo di Udine, con alcuni concittadini. Nel secolo XVI, in epoca veneziana, San Marco è citata come una delle ville dipendenti dal luogotenente di Udine, una sorta di governatore del Friuli. In seguito, San Marco non compare più come villa, forse perché distrutta da una delle inondazioni del torrente Torre.

Anche ad ovest di Clauiano, in località Casali Comugne Marcotti, si rinvennero macerie romane, appartenenti ad un insediamento imprecisato, mentre non si hanno notizie di ritrovamenti di quell’epoca all’interno dell’attuale abitato.

Il 13 luglio del 1031 il Patriarca Poppone inaugurò la ricostruita Basilica di Aquileia ed istituì il Capitolo, donando ad esso, per il proprio mantenimento, un vasto territorio comprensivo di molte ville; in quel periodo le ville erano degli insediamenti costituiti da gruppi di case costruite con strutture lignee e tetto in paglia. Questo avvenimento, trascritto in una pergamena tuttora conservata presso l’Archivio della Curia Arcivescovile di Udine, rappresenta la prima citazione di Clauiano. Il nome riportato in questo documento è Cleuian.

Clauiano rappresenta un caso tipico di toponimi romani: il prediale, cioè un composta di due termini, uno agronimo (che descriveva il tipo di proprietà) ed uno antroponimico (che indicava il nome del proprietario), successivamente semplificato nel solo antroponimico leggermente modificato. L’antroponimico originario poteva essere Claudius (cognome romano) o Clavilius (da Clavius).

Il villaggio rimase sotto il dominio del Patriarca di Aquileia fino al 1420 con l’avocazia dei Conti di Gorizia.

Il Patriarca di Aquileia o un suo rappresentante teneva due volte all’anno, nella chiesa di Clauiano, il Placitum Christianitatis una sorta di assemblea che giudicava il comportamento morale e spirituale dell’intera comunità, mentre il Placitum Advocatie, una specie di tribunale, che si svolgeva nel cimitero della villa, venne dato dai Conti di Gorizia al maggiore feudatario del Patriarca di Aquileia in Clauiano, che era, prima del 1275, la famiglia dei Mels, infeudata con sette masi. Un maso medioevale era costituito da circa 24 campi arativi friulani con casa, rustici, prati e bosco.

In questo periodo altre famiglie nobiliari come gli Strassoldo e i di Colloredo avevano dei feudi a Clauiano. Nel secolo XIV Clauiano doveva avere una certa importanza se nella chiesa di San Giorgio: "In ecclesia Sancti Zorzij de Clauglano" si svolgevano adunate per risolvere e sentenziare questioni locali e dei paesi limitrofi.rurale1

Affresco via Borgo San MartinoDopo il 1420 Clauiano, come gran parte del territorio friulano, passò nelle mani veneziane, sotto la giurisdizione del luogotenente di Udine, e vi rimase fino al secolo XVIII, secolo in cui i diritti giurisdizionali di Clauiano vennero ceduti alle famiglie Madrisio, Pisenti e della Porta. In seguito, il conte Giovanni Giuseppe della Porta nel 1706 nominò suo erede, il nobile Marcantonio Stainero, suo pronipote, e alla fine del Settecento, questi beni passarono probabilmente ai nobili Mattioli, una famiglia con molte proprietà a Clauiano nella seconda metà secolo XIX.

Nel 1797 il territorio di Clauiano passa per un breve periodo sotto il dominio francese, e successivamente, fino al 1866, rimase nelle mani degli imperiali. In seguito, entra a far parte dell’Italia, in una zona di confine, diventando frazione di Trivignano Udinese. Ad est del borgo, in posizione isolata, tuttora è visibile la dogana italiana, costruzione della seconda metà del secolo XIX, mentre la dogana austriaca si trovava a Nogaredo al Torre.

Pagine tratte dal libro "Pieris e claps" Itinerario storico-artistico nel borgo di Clauiano, Comune di Trivignano, 1999. Testi di M. Alessandris, P. Bonini, F. Parutto.